domenica 29 marzo 2009

PROGETTO KLIPPEN



POINTERS OF COSMIC CLOCKS

PARCHI EUROPEI DEL TEMPO



Il termine "tempo" deriva dal greco "tèmno" e dal latino "temperare". Entrambi significano l’atto con cui qualcosa è diviso secondo ordine e misura.
Quando Platone, filosofo greco (427 – 347 a.C.) , descrisse la creazione del mondo affermò che il demiurgo (esecutore degli ordini divini ) "temperò", cioè divise secondo ordine e misura, il caos che gli stava di fronte.
Per molte attività umane è necessario, al fine di evitare il "caos", definire e misurare lo scorrere del tempo e, dovendo operare una primitiva segmentazione del suo fluire, non c’era cosa più spontanea, per l’uomo primitivo, che assumere come riferimento un evento naturale vistoso e ripetitivo: l’arrivo della luce diurna e il calare della notte.
Nacque così l’interesse nei confronti dei fenomeni astronomici e si gettarono le primitive fondamenta della cultura scientifica umana. Vennero realizzati infatti in quel periodo della storia umana rudimentali orologi solari, frutto di una nuova ottica conoscitiva embrione dell’odierno metodo scientifico. Le esperienze dell’Homo Sapiens iniziarono, quindi, a non rimanere più sul piano dell’immediata impressione sensibile della realtà, ma a divenire una serie di osservazioni ordinate e meditate, da cui trarre regole generali, per poter anticipare i mutamenti della natura e progettare il proprio futuro.
Gli uomini del neolitico, difatti, eressero in molte località europee enormi pietre che permisero loro di prevedere i cambiamenti di stagione, individuando le direzioni del sorgere e del tramontare del Sole nei giorni di Solstizio e di Equinozio.
Il Sole, infatti, sorge esattamente in corrispondenza del punto cardinale Est e tramonta esattamente ad Ovest solo nei giorni di equinozio : in primavera e in estate sorge in direzione nord-est e tramonta in direzione nord-ovest, mentre nel semestre invernale sorge in direzione sud-est e tramonta in direzione sud-ovest, percorrendo sull’orizzonte un tratto più breve .
All’inizio della primavera, in particolare, un osservatore posto a Ceccano nei pressi di "Colle Cardarilli" vede tramontare il Sole dietro il cucuzzolo di Monte Caccume, che si localizza esattamente ad occidente; data la sua particolare morfologia, quest’ultimo, visto dalla collina ceccanese, potrebbe aver rappresentato per le antiche popolazioni indigene un ottimo riferimento per la registrazione del ciclo stagionale (lancetta di un orologio cosmico).
La presenza di numerosi massi calcarei reperibili sul dosso carbonatico di Ceccano, materia prima per la realizzazione di allineamenti astronomici , e l’esistenza di una limitrofa area fluvio-lacustre (Fiume Sacco) e boschiva (Bosco Faito), fattore estremamente favorevole allo sviluppo di attività antropiche preistoriche e di insediamenti stanziali, rendono molto probabile l’ipotesi, per il "Colle Cardarilli", di "Centro neolitico sacro-astronomico".
In quel lontano passato i corpi celesti esercitavano sugli uomini una strana attrazione con il loro scintillio notturno e con i loro palpiti che parevano lievi moti, fughe leggere e dolci ritorni.
Per migliaia di anni i ritmi dei fenomeni celesti scandirono le attività di uomini perfettamente integrati nell’ecosistema naturale. Essi sapevano ascoltare i lievi ed impalpabili messaggi del cosmo ed a trarne profitto anticipando i mutamenti naturali ; cioè impararono a "progettare" per prevenire ed ottimizzare le interazioni con la natura, o meglio a "sintonizzarsi" con i fenomeni naturali.
Purtroppo con il tempo l’uomo, acquisite e sviluppate le proprie capacità logiche e progettuali, è stato tentato dal progettare per "sottomettere" il cosmo e non per sintonizzarsi con esso; da ciò ne è derivata l’attuale crisi tra uomo e ambiente (inquinamento, dissesti idrogeologici, crisi energetica , mutazioni del clima ecc.).
Non essere sintonizzati con i processi naturali significa perdere il "tempo giusto", cioè il "ritmo" del respiro cosmico. Perdere il ritmo o l’accumulazione di ritmi conflittuali, come ci insegnarono i padri del pensiero filosofico e la moderna fisica teorica dei sistemi complessi e dei fenomeni non lineari, rappresenta la transizione alla "turbolenza" ed al "caos".
E tempo, quindi, di tornare ad ascoltare, come i nostri avi, i battiti degli orologi cosmici ed a decifrare i preziosi messaggi che l’universo ci invia in ogni istante, anche quando festose e sempre più rare rondini solcano il cielo azzurro primaverile, seguendo bizzarre traiettorie e strani vortici che nascondono i segreti di sottili e profonde geometrie frattali e dell’armoniosa struttura dell’architettura cosmica intessuta di confini ed interazioni di complessità infinita.
Dott. Geol. Ivan Coccarelli
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